Sandy, il Presidente ed il Black Friday

Si prospetta un periodo piuttosto movimentato  per la borsa americana e, di riflesso, per le borse mondiali. Come avrete già saputo oggi la borsa di New York rimarrà chiusa per l'arrivo dell' uragano Sandy, ribattezzato come la tempesta più forte dell'ultimo secolo. Non è ancora certo ma Wall Street potrebbe rimanere chiusa anche domani.
Soltanto altre due volte nella storia la borsa americana è rimasta chiusa per eventi atmosferici avversi: nel gennaio del 1986 (ma si chiuse solo per poche ore) e il 27 settembre 1985, quando invece le contrattazioni furono sospese per l'intera giornata a causa di un'altro uragano, allora soprannominato "Gloria". 
Se ci saranno danni consistenti (sono circa 60 milioni gli americani coinvolti da questo fenomeno atmosferico)   questi potrebbero incidere sull'andamento finale del pil americano, anche se per frazioni percentuali minime. Il 6 novembre avremo invece l'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, elemento che influenzerà invece in maniera consistente l'andamento dei mercati da qui a fine anno.
Per finire con Novembre, il 23 avremo il cosiddetto "Black Friday", il venerdì nero: è il giorno in cui, ufficialmente, partono in america gli acquisti natalizi. E' una data molto importante perchè, come di consuetudine, tutte le aziende offrono i loro prodotti, solo per un giorno, con sconti consistenti, e dal volume delle vendite nel "Black Friday" molti analisti riescono a prevedere come andranno le vendite nel periodo finale dell'anno. E siccome la stragrande maggioranza del Pil americano è dato dai consumi è facile intuire che questo dato sarà veramente significativo.
Che dire insomma, ci aspetta proprio un bel percorso di guerra....



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