Cipro farà la fine di Pelia?

Pelia è una figura della mitologia greca. Figlio di Posidone e Tiro, fratello gemello di Neleo. Di lui non si narrano chissà quali gesta eroiche. La sua grande sfortuna fu quella di essere abbandonato insieme al fratello su una montagna dalla madre, spaventata dalla suocera Sidero.
Pelia passò la prima parte della sua vita a cercare di vendicarsi dell'infausta infanzia, e ci riuscì pure, mandando risolutamente in cielo Sidero stessa.
Poi, divenuto re, si limitò ad assassini di routine, tipici del tempo, fino a quando non incontrò Medea. Quest'ultima era, sempre per la mitologia greca, una maga, al livello di sue colleghe ben più famose, come Circe. Ma era anche moglie di Giasone, fratellastro di Pelia. I due, per regnare sul trono al posto di Pelia decisero ovviamente di farlo fuori. E ci riuscirono egregiamente, puntando su uno dei più grandi difetti dell'essere umano, di cui Pelia era pregno: la vanità. 
Medea convinse Pelia che ammazzando un ariete, facendolo a pezzi e mettendolo a cuocere in un pentolone bollente si sarebbe ottenuto magicamente un agnello!. L'elisir dell'eterna giovinezza. Naturalmente Pelia volle subito sottoporsi al fantastico "trattamento" rigenerante....con il risultato che potete immaginare.
Ebbene, l'Unione Europea (Medea) vorrebbe sottoporre Pelia (Cipro) allo stesso trattamento.I colpi di accetta che si stanno abbattendo sulla piccola isola vorrebbero essere spacciati come un male necessario per ottenere un futuro radioso, e le stesse decisioni di stanotte, che sostanzialmente smembrano il sistema bancario cipriota per riformarne uno dalle ceneri del vecchio (senza però sapere se il nuovo sarà migliore o peggiore del precedente), portano in quella direzione.
I clienti di Laiki Bank con depositi superiori a 100.000,00 €, non assicurati, perderanno tutto. Meno chiara la fine di Bank of Cyprus, la più importante banca del paese, e dei soldi dei suoi correntisti. La rete da pesca gettata dall'Unione Europea intrappolerà qualche benestante locale e gli "spiccioli" di qualche oligarca russo.
Il grosso dei depositi è volato via da Cipro da giorni e non tornerà più. Ed è questo il danno più grande: da Novembre 2011 ad estate 2012 secondo l'Abi (Associazione Banche Italiane) sono usciti dall'Italia circa 40 miliardi di € di depositi per fare tappa verso Germania e Stati Uniti. Scelta legittima, assolutamente condivisibile e, da professionista del settore che tutela i propri clienti, giusta. Ma certamente non buona per il paese nel suo complesso.
Dunque a Cipro è stata messa una pezza e forse siamo (quasi, e per il momento) alla fine del problema. Una soluzione pasticciata, ottenuta in modo contorto, all'ultimo secondo disponibile e con il solito spargimento di macerie. Il tipico modus operandi di un' UE che continuo a dire o fa un salto di qualità verso una vera integrazione, politica e sociale, o mette seriamente a rischio la sua stessa ragion d'essere.


 

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