Dopo Cipro la Slovenia?

Passata anche la Pasqua torna il "gioco" a chi trova per primo il prossimo paese a rischio default. Ho parlato tempo fa dell'Argentina (situazione sempre più grave) ed ancora prima di tutti i paesi periferici dell'area euro. Cipro ci ha accompagnato fino alle festività religiose di cui sopra.
Adesso forse toccherà alla Slovenia.
Era l'area più ricca dell'ex Jugoslavia. Primo paese dell'Est Europa ad adottare l'euro nel 2007. Certamente tra i paesi della stessa area quello con la minore disparità economica tra i suoi cittadini. Da poche settimane a presiedere l’esecutivo, di centrosinistra, c’è Alenka Bratusek. Prima donna a capo di un governo sloveno. Ha preso il posto del conservatore Janez Jansa, travolto dalla crisi e da uno scandalo per corruzione.il problema sloveno sono le banche – le principali sono in mano allo stato – e il mattone. Gli istituto di credito hanno erogato prestiti con leggerezza, i costi delle case sono schizzati all'insù (siamo più o meno sui livelli di una grande città italiana), troppo su. È così che molti prestiti divengono inesigibili e il settore bancario barcolla. A questo va aggiunto l’elevato indebitamento delle aziende.
Queste criticità, che avevano determinato il tonfo del Pil nel 2008-2009, riemergono possentemente proprio mentre Jansa inaugura il suo gabinetto. Il primo ministro, in linea con le ricetta europee, vara una politica di austerità segnata da tagli, dall’ipotesi di inserire in costituzione il pareggio di bilancio e da due provvedimenti drastici: la creazione di una bad bank e la nascita di una holding con il compito di privatizzare una parte del patrimonio pubblico. Su queste due misure i sindacati promuovono il referendum, ma la corte costituzionale li stoppa. Jansa incassa il successo e tira dritto per la sua strada.
Nel frattempo, però, per una banale questione di autovelox (!), Jansa è costretto alle dimissioni ed arriva appunto Alenka Bratusek.
Oggi la situazione è quella di un paese con un debito pubblico ancora ridicolo se confrontato al nostro (59% del Pil contro il 128%) ma in disumana crescita: dal 19% appunto al 59% in un anno!. Il problema più grosso è però la necessità di ricapitalizzare le banche. Servono 5 miliardi di €. Sembrano pochi, ma se si pensa che tutto il Pil sloveno è di circa 35 miliardi di € annui parliamo di cifre percentualmente rilevanti. Senza considerare che per un paese ancora più piccolo come Cipro si sono combinati disastri immani....
p.s.: lo spread tra i titoli sloveni a 10 anni ed il bund è a 5.000 punti. Vi allego il grafico, impressionante. Notate l'impennata dell'ultimo mese.




Post popolari in questo blog

Montagne di denaro

Le Porte di Tannhäuser

Venezuela, è "default parziale"