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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

Quasi tutto previsto....

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Nei mesi scorsi ho più volte scritto della probabile discesa del prezzo del petrolio a livelli intorno ai 60 $ al barile. Il 16 Ottobre scorso avevo scritto un post specifico sull'argomento, spiegando che la vertiginosa discesa era ed è attribuibile quasi esclusivamente alla volontà dei paesi produttori del Medio Oriente di tenere fuori dal mercato del greggio gli USA, ormai protagonisti del settore grazie al celeberrimo "Shale Oil", il petrolio estratto attraverso il fracking, procedimento assai costoso ed antieconomico con un prezzo del barile, appunto, intorno ai 60 $. Oggi il "Light Crude" quota intorno a 55 $: direi che ci siamo. Nel senso che non credo che il prezzo scenderà ulteriormente. L'obiettivo è stato sostanzialmente raggiunto: spingere i prezzi ancora più giù comincerebbe ad essere un problema di redditività anche per paesi come l'Arabia Saudita. Più facile prevedere invece una prolungata (mesi?) fase di stabilizzazione intorno a questa

Esito referendum svizzero: proposte tutte bocciate!

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Tutti e tre i referendum svizzeri di cui avevo scritto tempo fa sono stati bocciati. Dunque niente ritorno parziale al "Gold Standard", e nessun cambiamento nella politica aurifera elvetica. Immediati i contraccolpi sull'oro giallo, con le quotazioni che sono tornate intorno ai 1.100 $ dollari l'oncia, dunque sui minimi di lungo periodo. Fino a pochissimi giorni prima dei referendum si era invece assistito ad un robusto rimbalzo, che aveva portato i prezzi a ridosso di 1.200 $. Cambio franco svizzero/euro dunque stabile in area 1,2 e un'altra mina vagante schivata dai mercati finanziari. Schiacciante la vittoria del No, con oltre il 70% dei consensi. Un esito che invece era apparso in bilico fino a pochi giorni fa, con i sondaggi che sembravano presagire un testa a testa. Evidentemente gli svizzeri hanno capito che gli svantaggi potevano superare i benefici e si sono comportati di conseguenza.