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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

Le "magnifiche" 12

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Dodici banche italiane sono in Amministrazione Straordinaria.Lo sapevate?.Si, risponderà qualche lettore più smaliziato. No, immagino, la maggioranza, che giustamente si occupa, nella vita, d'altro. Ebbene il dato, molto preoccupante per numero e dimensioni, ha al suo interno anche istituti bancari non proprio sconosciuti o particolarmente piccoli. L'ultima della lista, infatti,  fresca di inserimento, è Banca delle Marche, istituto di medie dimensioni nel panorama nazionale, con presenza particolarmente significativa nel centro Italia e CAPACE di accumulare perdite certificate per 800 milioni di €.... Una banca in amministrazione straordinaria viene commissariata da Banca D'italia, che procede in questa direzione per vari motivi, che naturalmente spesso cumulano tra loro: cattiva gestione del credito, sofferenze di vario tipo, gravi irregolarità contabili, reati di vario genere commessi dai gruppi dirigenti, etc. A volte si procede al commissariamento anche quando vengo

Volata finale

In questo periodo gli operatori finanziari e le grandi case d'investimento cominciano a guardare i risultati dei loro prodotti ed a concentrarsi sull'ultima parte dell'anno. Generalmente quest'ultima è spesso rialzista, sia sui mercati azionari che su quelli obbligazionari. Naturalmente non sempre è così: nel 2008 l'ultima parte dell'anno fu durissima, con minimi di mercato quasi giornalieri, ed i crolli continuarono per quasi tutto l'inverno del 2009, fino al fatidico 9 Marzo 2009, quando la borsa di Wall Street toccò un minimo storico sull'indice S&P 500: 666 punti. Agli appassionati della cabala non sarà sfuggita la particolarità del numero, che rappresenta l'Anticristo (il "numero della bestia"). Per me comune mortale e assolutamente lontano da certe interpretazioni quel numero rappresenta soltanto la fine di un ciclo e l'inizio di un altro.  La domanda che ora mi porrei è la seguente: il ciclo rialzista sull'azionario

Il FMI propone l'olio di ricino

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Chi mi legge costantemente (capisco che debba fare una faticaccia...) sa quanto io non abbia mai amato i "soloni" del Fondo Monetario Internazionale. Organismo che regolarmente sbaglia le previsioni, che ha avuto tra i suoi direttori uomini condannati per stupro, e che, sempre regolarmente, se ne esce con idee quantomeno assurde. Questa volta il FMI ha superato se stesso, generando una proposta che, fortunatamente, al momento i mercati hanno letto semplicemente come una colossale idiozia (il realtà ci sarebbe un termine più cogente per definirla ma la sede non è opportuna). Udite udite secondo il FMI, nel consueto rapporto denominato "Fiscal Monitor", la ricetta giusta per abbattere il debito pubblico dei 15 paesi dell'area Euro ad un livello pre-crisi (quindi un ritorno ai numeri del 2007) sarebbe quella di effettuare un PRELIEVO FORZOSO (si, avete capito bene, prelievo forzoso stile governo Amato del 1992) del 10% (DIECIPERCENTO!!) sui conti correnti dei

Fama, Hansen, Shiller: a loro il Nobel per l'Economia

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Tre americani si aggiudicano il Nobel per l'Economia: Eugene Fama, Robert Shiller e Peter Hansen. Il premio è stato assegnato loro per gli studi effettuati sull'analisi empirica dei prezzi di azioni e bond e la valutazione del rischio. Fama, il più "famoso" (scusate il gioco di parole)  dei tre, fin dagli anni Sessanta dimostrò che i prezzi delle azioni sono estremamente difficili da anticipare nel breve termine (una ovvietà, onestamente, per chi lavora nel campo da qualche lustro....) e che le nuove informazioni vengono velocemente incorporate con un profondo impatto sulla ricerca e le pratiche di mercato (altra grande ovvietà....). La cosa interessante di questo nobel è che i tre premiati sono tutti molto vicini a case di investimento. Sempre Fama, ad esempio, è direttore di ricerca del Dimensional Fund Advisors, un fondo di investimento che gestisce a livello globale qualcosa come circa 300 miliardi di dollari. Quasi un anno fa (il 29/11/2012) ho scritto qui d

Vola, Colomba bianca Vola....

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Oggi Obama ufficializzerà il nuovo capo della Fed. Sarà Janet Yellen, prima donna in assoluto a ricoprire un ruolo tanto delicato e mai, come ora, tanto decisivo per le sorti economiche del nostro pianeta. Il titolo del post ricalca il personaggio, anche fisicamente (!): la Yellen è una "ultra colomba", molto più di Ben Bernanke. Già nel board della Fed da qualche anno, è una delle più strenue sostenitrici di una politica monetaria accomodante. Fosse per lei, i piani di quantitative easing attuati in questi anni dovrebbero durare praticamente sine die. Il messaggio mi pare chiaro: tassi a zero ancora per molti anni. Tapering nel dimenticatoio. "Droga" a volontà ancora sui mercati, almeno fino a quando non arriverà la tanto auspicata e attesa (come la manna dal cielo) inflazione. Già, l'inflazione: l'unica arma ormai in mano ai governi per ridurre il debito. Ad oggi la Yellen è tutto questo. Sarà poi il tempo a dirci se nel frattempo avrà cambiato idea,

Shutdown, Debt Ceiling, enigma Germania, caos Italia

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In questi giorni quattro temi scorrono sui desks degli operatori economici. Il primo, come forse avrete letto da qualche parte, riguarda il cosiddetto Shutdown che si è avuto il primo Ottobre negli States. Democratici e Repubblicani non hanno trovato l'accordo (dovevano farlo entro il 30 Settembre scorso) per approvare il bilancio fiscale 2013-2014 e la conseguenza è stata la chiusura, nell'impossibilità di pagare i dipendenti pubblici, di una serie di uffici, più o meno importanti. Molto peggio la fine dei dipendenti stessi, costretti a rimanere a casa. Ma a questo problema credo che Obama saprà mettere una pezza: ha tempo fino a metà mese. Il secondo tema è sempre americano, e riguarda il Debt Ceiling. Si tratta di alzare il tetto del debito pubblico, perchè, formalmente, così come per lo Shutdown, se non lo si fa di fatto il paese entrerebbe in uno stato di "default tecnico". Anche questo è comunque un "falso" problema: l'accordo si troverà.  Il