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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Rendimenti subatomici

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Ogni giorno, spesso più volte al giorno, leggo i rendimenti dei titoli di stato in circolazione nel mondo. Sarà perchè  Bloomberg ha appena cambiato la sua interfaccia grafica (più accattivante devo dire) ma l'ultima volta che l'ho fatto, pur conoscendo praticamente a memoria quei dati devo dire che ne sono stato sorpreso. Sciorinandone qualcuno penso che anche voi proverete lo stesso stupore. Oggi sottoscrivere un Bund (titolo di stato tedesco di durata pari a 10 anni) rende, LORDO, un interesse ANNUO dello 0,35%. La versione trentennale (30 anni...) offre un tasso di interesse, LORDO ANNUO, dell' 1,03%.  Si dirà: certo, il rendimento è inesistente (anzi decisamente negativo considerando oneri, commissioni e tassazioni varie) ma è tale in quanto non c'è niente di più sicuro al mondo che comprare un titolo tedesco. Pochissimo rischio, pochissimo rendimento. Che dire però di un Oat (titolo di stato francese sempre a 10 anni) che "offre" un rendimento

Finally....Mario!

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Parafrasando la frase di benvenuto che i supporters del Liverpool dedicarono all'arrivo di Balotelli tra i Reds (poi sappiamo come sta andando a finire....) ecco dunque che  finalmente, dopo troppi mesi di attesa, anche la Bce ha compreso che non è più tempo di fioretto, ma di clava. La stampa ha parlato invece di bazooka, forse esagerando nel giudicare il primo "quantitative easing" dell'istituto di Francoforte. Sottolineo subito il "primo", perchè non è escluso (lo ha detto anche la Bce stessa) che a Settembre 2016, quando il piano terminerà, non ne possa partire un secondo. Dipenderà da come saranno, per allora, gli indicatori economici. Ricordo a tutti che negli USA, prima di vedere risultati tangibili in termini di crescita e soprattutto di occupazione, ne hanno dovuti varare ben tre. Uno più imponente dell'altro. Ma veniamo alla "ciccia" che Draghi ha gettato in pasto ai mercati: 60 mld di € al mese di acquisto di titoli di stato,