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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

Caos Italia

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In questi giorni lo sport preferito del nostro paese è minacciare le dimissioni. I politici, professionisti del genere, sono impegnati a chi la spara più grossa: il Presidente della Repubblica minaccia le dimissioni se le due principali forze del governo non riusciranno a trovare una "nuova intesa", quelli del Pd minacciano le dimissioni per il comportamento di quelli del Pdl, che a loro volta minacciano le dimissioni parlando di golpe in atto. Un bel tutti contro tutti. Una "fagiolada", come dicevano quelli della Gialappa's Band commentando le risse in mezzo al campo di oscure squadre sudamericane impegnate in campionati minori. In questo contesto, il nostro Presidente del Consiglio ha avuto "l'ardire" di recarsi negli USA per parlare ai grandi investitori americani al fine di convincerli a portare un pò dei loro dollari  nel nostro Paese. Principale motivo addotto dal nostro ai money managers d'oltre oceano affinchè essi si decidano in t

Telecom agli spagnoli per un piatto di lenticchie

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Se avevamo bisogno di una ulteriore prova del declino del nostro paese oggi ce ne è stata servita una di primissimo ordine: Telecom Italia, ex gloriosa azienda telefonica, arrivata decenni fa ad essere tra le più importanti compagnie di telecomunicazioni del mondo è stata SVENDUTA, per un piatto di lenticchie, al gruppo spagnolo Telefonica. Telecom Italia rappresenta bene un certo capitalismo selvaggio e d'accatto che ha divorato questo paese. Era una compagnia forte, in grande salute, con un ricchissimo cash flow, moltissimi brevetti ed un ottimo gruppo dirigente.  Poi lo spoglio, sistematico, infinito. Gli scorpori,poi le fusioni, con l'inopinata fusione di Tim in Telecom (la "mucca" Tim, l'azienda piena di cash da versare alla sorellastra). L'acquisizione della maggioranza con complesse operazioni finanziarie al termine delle quali personaggi con lo 0,1% del capitale diventano azionisti di maggioranza. E poi, per spolpare per bene il cadavere, mega s

Carramba che sorpresa!

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"E questa attesa, per un investitore accorto, deve essere vissuta senza ansia di "fare", di "muoversi", di prendere decisioni troppo avventate. Come un ciclista in surplace.....bisogna aspettare che sia l'avversario a muoversi e poi partire in contropiede. Azzardare una mezza pedalata adesso potrebbe rivelarsi un grande errore." E' sempre poco elegante autocitarsi, lo so bene, ma la frase in grassetto riprende l'ultimo paragrafo di due posts fa, quando invitavo un pò tutti a non dare affatto per scontato che la Fed, come il 90% degli operatori di mercato pensavano, ieri avrebbe dato il via al piano di riduzione dell'acquisto di bonds. Il famigerato Tapering. E nel post del 6 Settembre scorso mi chiedevo come potesse avviarsi un piano simile in un contesto economico ancora incertissimo. Modello "Giappone" degli ultimi vent'anni.  Ebbene, mentre ormai i mercati obbligazionari scontavano non soltanto l'avvio del Taperin

Aumenta l'IVA.

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Come avevo scritto questa doveva essere la settimana decisiva per il tormentone sull'aumento o meno di un punto percentuale di IVA (dal 21 al 22%). A quanto pare il governo non è riuscito a trovare 1 miliardo di euro per coprire il mancato gettito all'erario previsto dall'aumento e quindi.....aumento sarà. Mi pare assurdo che su un bilancio di spesa pubblica di oltre 800 mld annui non si riesca a fare tagli per 1 mld (0,1% o poco più..). E mi pare ancora più assurdo e surreale pensare a come potremo, nel 2014, fare tagli per oltre 20 mld all'anno. Perchè questo è l'impegno che ci siamo presi con il "Fiscal Compact", di cui naturalmente nessuno parla, anche perchè sconosciuto ai più. L'aumento dell'IVA, come è facilmente comprensibile, comporterà una ulteriore riduzione dei consumi ed una ulteriore "spinta" ad evadere l'imposta. E pensare che l'hanno capito anche in Grecia, dove, udite udite, per rilanciare uno dei pochi set

I want it all...I want it now.

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Ricordate la vecchia canzone dei Queen, "I want it all"?.  "Voglio tutto e lo voglio subito" cantava Freddie Mercury. Un pò quello che stanno chiedendo alla Fed i mercati in questi mesi. Basta scambiare il verbo volere con quello di sapere ed il gioco è fatto: "vogliamo sapere tutto e lo vogliamo sapere subito". Ma cosa vogliono sapere con esattezza gli investitori di tutto il mondo dalla Fed?. Tre cose, fondamentalmente: 1) Se ora, a Settembre 2013, comincerà il Tapering (riduzione degli acquisti di bonds da parte della Fed a sostegno della politica monetaria espansiva). 2) Quanto sarà grande, quantitativamente parlando: 20 miliardi di dollari al mese, trenta, quaranta?. 3) Quando verranno alzati i tassi di interesse. Siccome a queste tre fondamentali domande per il destino dei mercati la Fed si bada bene dal rispondere in maniera esauriente, lasciandosi di proposito sul vago per avere piena libertà di manovra, ecco che i mercati hanno deciso

Stocks up despite jobs report. Bye-bye taper?

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Il titolo del post di oggi come avrete capito non è mio. L'ho copiato ed incollato sul blog dal sito della Cnn, nella sezione finanziaria. E' uscito subito dopo il dato sul tasso di disoccupazione americana, calato si ma di pochissimo rispetto alla lettura del mese precedente: da 7,4% a 7,3%. Ben lontano dal 6,5% che la Fed vuole prima di cominciare il Tapering, il piano di rientro dall'acquisto di bonds.  Il titolo è chiaro, anche per chi mastica poco l'inglese. Ci si domanda infatti se il Tapering, a questo punto, non debba essere destinato al rinvio, dopo che tutta l'estate è passata nell'attesa di un inizio dello stesso a Settembre. Nel caso quel punto interrogativo si trasformasse in esclamativo avrebbe avuto ragione Bill Gross di Pimco, che, anche un pò testardamente (il suo parco fondi obbligazionari nell'ultimo trimestre non ha certo brillato) ha sempre parlato di un'economia americana ancora troppo fragile per lasciarla andare da sola senza

Scadenzario di Settembre

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"Riapro" il blog dopo la pausa agostana con un elenco (vado a memoria) degli appuntamenti economici e non (ma rilevanti per la finanza e gli investimenti) che renderanno questo Settembre un mese decisivo per le sorti dei mercati fino alla fine dell'anno. 5 Settembre: dati sui sussidi per la disoccupazione Usa, ordinativi mese di Luglio (Usa) 6 Settembre: dato sulla disoccupazione Usa (particolarmente importante....da cerchietto rosso!) 9 Settembre: discussione al congresso Usa sull'intervento in Siria. Importanti implicazioni sul petrolio. 9-16 Settembre: in Italia sarà la settimana chiave per decidere o meno l'aumento dell'Iva. 22 Settembre: elezioni politiche nazionali in Germania (altro cerchietto rosso!) 22-29 Settembre: riunione della Bce con possibile abbassamento del tasso di sconto. Il "tapering", il rientro dai massicci piani di politica monetaria espansiva della Fed,  sarà l'ago della bilancia per i mercati obbligazionari