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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

E' ripartito il timer dello spread

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Oggi lo spread btp-bund decennale è fortemente in rialzo, e torna a testare quota 350 basis points. Il segnale è chiaro: il tempo concesso dai mercati all'Italia per uscire dal "cul de sac" in cui si è cacciata con l'esito delle elezioni politiche sta per terminare. Su questo livello c'è una resistenza, e l'impressione è che arrivati lì si attenderanno ancora un paio di giorni. Poi, a seconda di come evolverà la situazione politica nostrana verranno prese decisioni più forti. Non escluderei un'impennata dello stesso spread fino a 400 punti nel volgere di poche decine di ore. Staremo a vedere, di certo i pesanti ribassi delle quotazioni azionarie delle banche italiane non lasciano presagire niente di buono. Sono tutte tornate su livelli di alcuni mesi fa e stanno testando supporti importantissimi, la cui violazione al ribasso potrebbe determinare un'ulteriore discesa. Sarà fondamentale (per l'Italia) tutto quello che accadrà da oggi fino a Pasq

Cipro farà la fine di Pelia?

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Pelia è una figura della mitologia greca. Figlio di Posidone e Tiro, fratello gemello di Neleo. Di lui non si narrano chissà quali gesta eroiche. La sua grande sfortuna fu quella di essere abbandonato insieme al fratello su una montagna dalla madre, spaventata dalla suocera Sidero. Pelia passò la prima parte della sua vita a cercare di vendicarsi dell'infausta infanzia, e ci riuscì pure, mandando risolutamente in cielo Sidero stessa. Poi, divenuto re, si limitò ad assassini di routine, tipici del tempo, fino a quando non incontrò Medea. Quest'ultima era, sempre per la mitologia greca, una maga, al livello di sue colleghe ben più famose, come Circe. Ma era anche moglie di Giasone, fratellastro di Pelia. I due, per regnare sul trono al posto di Pelia decisero ovviamente di farlo fuori. E ci riuscirono egregiamente, puntando su uno dei più grandi difetti dell'essere umano, di cui Pelia era pregno: la vanità.  Medea convinse Pelia che ammazzando un ariete, facendolo a pe

Il "verbo" di Bernanke

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Di "polpette avvelenate", per i mercati azionari, ce ne sono state già diverse in questi primi tre mesi dell'anno, eppure, tranne piccole e veloci correzioni, gli stessi stanno salendo con grande regolarità. Giorni fa ho parlato di resistenze e supporti, ed in effetti alcuni indici hanno avuto una fase di rallentamento. Penso all'Hang Seng di Hong Kong: stimavo una resistenza in area 23.000 punti e ad oggi malgrado diversi "assalti" quel livello sembra tenere robustamente. Ieri invece il Dax tedesco, che vedevo in difficoltà in area 8.000 punti, è arrivato a toccare questa soglia tanto importante dal punto di vista psicologico: certo, ha chiuso soltanto di un punto (!) sopra questo livello ma ha raggiunto il target. I prossimi giorni saranno più significativi, specie con il caso Cipro ancora aperto.  Di sicuro, molta benzina ai mercati azionari la fornisce il capo della Federal Reserve, Ben Bernanke: ieri, mentre il Dow sonnecchiava intorno ai suoi mass

Cipro e le follie della Troika

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Ieri è esploso il caso Cipro. In realtà, che la situazione della piccola isola del mediterraneo fosse compromessa da tempo era cosa arcinota ma essendo i ciprioti poco più di un milione e producendo un misero 0,2% del Pil di tutta l'Unione Europea occorreva una notizia clamorosa come il prelievo forzoso sui conti correnti (e di che entità!!) per far arrivare in prima pagina la storia di un paese che da decenni vive grazie ad "artifici" di vario genere. Cipro ha un deficit incontrollato, un debito delle sue banche pari al Pil che produce e un'economia basata esclusivamente sul turismo. In compenso, da anni, è diventato una sorta di paradiso fiscale del mediterraneo, avendo attratto capitali russi di dubbia origine in grande quantità, grazie alla sua normativa bancaria che dovrebbe equipararsi a quella dell'Unione Europea di cui fa parte e che invece, misteriosamente, procede per suo conto. Dopo mesi e mesi di tormenti, di trattative, di rinegoziazione del debi

Le Porte di Tannhäuser

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Chi di voi non ha mai visto, almeno una volta nella vita, il mitico film "Blade Runner" di Ridley Scott?. Malgrado siano ormai passati oltre trent'anni dalla sua prima uscita molti ricorderanno l'ultima frase che pronunciò Roy Batty, il replicante interpretato da Rutger Hauer: "Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare,navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. E' tempo di morire". Ora mi sono spesso chiesto a cosa si riferisse Batty quando parlava delle "Porte di Tannhauser", perchè nel film non c'è alcuna spiegazione. Qualche ricerca sulla rete non dissolve il mistero e dunque deve per forza di cose trattarsi di un'invenzione fantascientifica. Un mondo o un posto inesistente, immaginario. Un mondo che può essere varcato oppure no. Oltre il quale si p

Too little, too late

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E' stato tra i pochissimi economisti, forse l'unico a dire la verità, che aveva previsto la grande crisi che stiamo vivendo. Fin dal 2007, inascoltato, andava ripetendo il mantra di un mondo destinato a collassare sotto il peso di un capitalismo ormai fondato solo sul debito. Nel 2009, quando i mercati finanziari cominciarono una ripresa dai minimi storici non si fece illudere e continuò a ripetere in giro per il mondo che la crisi era solo all'inizio. Vide tra i primi la grande tragedia greca.  Insomma, è uno che non ha molti amici in giro e molto spesso è stato denigrato, trattato da vero e proprio iettatore..... Peccato che da qualche anno a questa parte Nouriel Roubini sembra in possesso della palla di cristallo. Previsioni azzeccate fin nel midollo, merce rara nel campo della finanza e dell'economia.  Oggi la Cnn ha online una sua intervista. Il titolo è lo stesso di quello di 4 anni fa: "Too little, too late", cioè "troppo poco, troppo tardi&

Fitch ci taglia il rating ma lo spread non sale

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La vera notizia (o forse no) è nel titolo: venerdì scorso Fitch, una delle agenzie di ratings americana ha deciso di tagliare il rating del nostro debito pubblico, portandolo da "A-" a "Bbb+". Una discesa di un livello: non moltissimo, considerando anche che, seppur con outlook negativo il giudizio sul rating a breve termine resta "F2", che in sostanza esprime la capacità di essere ancora pienamente solventi. In termini calcistici, ci barcameniamo appena sopra la zona retrocessione, ma dobbiamo stare molto attenti perchè in zona "C" si entra in piena bagarre ("Junk Bond", "titoli spazzatura") ed in zona "D" invece c'è il Default.....il fallimento. E lo spread?. E' un pò salito, è vero, ma parliamo di una decina di basis points....robetta.I mercati non solo scontavano il taglio, ma dal 2012 ed ancora in questo primo trimestre del nuovo anno sembrano aver imboccato una strada in cui il giudizio delle società

"Resistenze" in vista

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Passato il primo incrocio senza apparenti danni, ma anzi con un forte rally delle borse di tutto il mondo, che ormai danno per certa la continuazione di una politica monetaria espansiva delle principali banche federali, è tempo di fermarsi a guardare qualche indice, perchè mi pare di poter dire che alcuni sono in prossimità di quelle che tecnicamente si chiamano "resistenze". Una resistenza è sostanzialmente un livello di prezzo oltre il quale un titolo, sia esso obbligazionario od azionario, o comunque uno strumento di investimento qualsiasi, fatica ad andare. Una resistenza si genera per vari motivi: psicologici, economici ed anche grafici. Il livello di prezzo contrario alla resistenza è il cosiddetto "supporto": qui il titolo generalmente ha invece uno scatto in avanti dopo un periodo di discesa. Il supporto è quindi un livello sul quale, come si dice, il titolo "rimbalza". Non mi dilungo oltre perchè entrerei nel mondo dell'analisi tecnica, di

Il Sequester è ormai realtà

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Ormai è fatta: dal 1° Marzo scorso, come avevo un pò pronosticato, sono scattati i tagli automatici alla spesa pubblica americana. 85 miliardi nel primo anno e poi 1.200 nei successivi 9. E' il famoso "sequester": letteralmente “confisca, sequestro”. Un accordo al congresso tra repubblicani e democratici avrebbe reso meno drastica questa manovra di tagli messa a punto a partire dal 2010 e approvata nell’estate dell’anno dopo con il Budget Control Act che ha innalzato a 16mila miliardi di dollari l’asticella del debt ceiling, la soglia del debito pubblico federale consentita. Ma il compromesso bipartisan non è arrivato, nonostante gli ultimi tentativi di mediazione tra Barack Obama, lo speaker repubblicano della camera John Boehner e altri congressmen invitati alla Casa Bianca nelle ultime ore prima della scadenza del termine.  L’accordo non avrebbe scongiurato i tagli, ma li avrebbe indirizzati in maniera più oculata e ragionata. Neanche gli osservatori più ottimis