The Dogs of the Dow

The "Dogs of the Dow" è una curiosa strategia di investimento in azioni, precisamente sull'indice Dow Jones, che come immagino saprete è composto dai 30 più grandi titoli, per capitalizzazione, della borsa americana. Letteralmente "I Cani del Dow", questa strategia fu elaborata per la prima volta da Benjamin Graham e poi riscoperta, agli inizi degli anni '90 dagli economisti  Michael O' Higgins e John Downes.
Lo studio alla base di questa teoria aveva dimostrato che nel periodo dal 1973 al 1989 i primi 10 titoli del Dow Jones per rapporto tra dividendo e prezzo di mercato avevano battuto regolarmente le performances annuali del Dow Jones stesso.
La strategia di investimento appariva dunque semplicissima, quasi banale, e fattibile nel giro di pochi minuti all'anno!.
Bastava prendere i 10 titoli a più alto rendimento del Dow Jones alla data del 31 dicembre ed acquistarli nel primo giorno di borsa utile dell'anno successivo, dividendo l'importo complessivo che ci si era prefissati di investire semplicemente per 10 e comprando il 10% di ogni titolo.
Quindi, se l'investitore avesse voluto acquistare 100.000 $ di azioni dei "cani del dow" avrebbe semplicemente destinato ad ogni "cane" (ad ogni titolo dei 10 a più alto dividendo dell'anno appesa passato) 10.000 $. 
Poi si sarebbe semplicemente trattato di aspettare il 31 dicembre dell'anno successivo (riscuotendo nel frattempo i vari dividendi) per replicare l'operazione, previa elaborazione della classifica dei 10 "cani" migliori...
Purtroppo, se la teoria funzionò a posteriori, non si dimostrò altrettanto vincente ex ante....
Dal '96 al 2002 i Dogs hanno battuto l'indice solo due volte; negli altri 5 sono andati peggio. Stessa cosa per il periodo 1992/2002, anche considerando i dividendi.
Mi piace citare questa teoria perchè a volte si tende a pensare che la semplicità sia un pregio, quando si parla di finanza ed investimenti. Purtroppo molto spesso non è così, anche se il "fascino" di una strategia così elementare può, come dire, dare alla testa e far pensare che in fondo il "sacro graal" delle plusvalenze sia lì, sotto i nostri occhi.
In realtà, la finanza, come tanti altri ambiti, richiede studio, sacrificio, passione e coraggio.....




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