Bollettino di guerra del 25 Giugno

In attesa di un rimbalzo, anche poderoso, ormai nelle corde tecniche di mercati dominati dal panico, può essere utile, ancorchè doloroso, stilare un quadro della fase attuale. Partiamo dai mercati obbligazionari, i più colpiti dalle ondate di vendite: la perdita, da inizio anno, per tutti i prodotti di risparmio gestito (come i fondi di investimento), escludendo gli stacchi cedola per i prodotti con queste caratteristiche, va da -3% a -7% circa. Su base mensile molti hanno perso oltre il 6%. E' bene ricordare, comunque, che solo lo scorso anno gli stessi prodotti avevano portato a casa performances del 10%-14%. Ed è anche bene ricordare che ancora oggi un Buono Ordinario del Tesoro italiano (il Bot) offre un rendimento lordo annuo inferiore all' 1%. Peraltro, l'aumentato spread ormai a 300 punti del nostro Btp con il Bund ha provocato maremoti anche nei nostri titoli a medio/lungo termine.
Sui mercati azionari, al momento, c'è una maggiore tenuta: il Dow Jones, da inizio anno, porta ancora a casa un eccellente +13%. Il Dax (l'indice tedesco) solo +1%, ma comunque in territorio positivo; il nostro indice Footsie Mib, al contrario, cede dal 1° Gennaio quasi il 5%. Male soprattutto la borsa cinese, che negli ultimi due giorni ha perso il 9% e  quasi il 15% da inizio anno.
Giovedì prossimo in Italia abbiamo due aste di titoli molto delicate; ieri la dott.ssa Cannata, di cui ho parlato poco tempo fa, ad un convegno sottolineava che prima di fine Giugno non pensa che i mercati si calmeranno facilmente, anche per questioni di natura tecnica legata al fine semestre.
Nel frattempo, la prossima settimana usciranno tanti dati economici, soprattutto dagli Stati Uniti: dovessero confermare le parole di Bernanke (quindi economia in salute) credo che le ondate di vendite terminerebbero, perchè avrebbero già "scontato" un simile scenario. Nel caso in cui i dati fossero più deludenti delle attese, probabilmente, e per paradosso (ma ormai da anni i mercati vivono di paradossi), ci sarebbe un recupero generalizzato, perchè si avrebbe il sentore che il piano di riduzione e rientro del Q.E. sarebbe meno duro. In questo contesto è utile anche informare su come si stanno muovendo i principali gestori internazionali:
1) Pimco sta andando molto controcorrente (e per il momento questo atteggiamento non paga): sta comprando titoli americani a 10 anni, con la convinzione che l'economia reale non va così bene come sembra.
2) Franklin Templeton si sta "coprendo" con molte posizioni in dollari, e questo lo ha aiutato a "tenere botta", seppur relativamente.
3) Carmignac continua a parlare, come Kairos, di una fase correttiva, utile per accumulare posizioni. Per coprirsi ha abbassato la duration dei suoi titoli.
Questo è quanto. 
Ieri il treasuries americano a 10 anni è arrivato a prezzare un rendimento del 2,6%, poi è sceso ed è tornato intorno a 2,5%, che indicavo come livello molto importante.
Bisogna tenere duro e rimanere freddi. Alternative non le vedo. Basti pensare che l'oro è ben sotto 1.300 dollari l'oncia (1.279) e l'indice crb sulle materie prime è in rosso di circa il 6% da inizio anno......


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