Draghi e l'Espirito Santo

Da qualche giorno sui mercati azionari comincia a vedersi un abbozzo di correzione. L'avevo preannunciata, ma non pensavo arrivasse appena due giorni dopo il mio post. Per la verità, di correzione vera e propria non si può ancora parlare, perchè non si è espletata completamente. Ma di abbozzo, come detto, certamente si. Ebbene, come al solito fioccano in queste ore le possibili notizie scatenanti la discesa dei corsi. Chi avesse perso tempo a leggere i miei posts sa che ritengo spesso le stesse notizie soltanto delle scuse per scendere. Quando i mercati salgono troppo, e troppo in fretta, e lo fanno magari ingiustificatamente, hanno poi bisogno di "fermarsi a bere", di prendere fiato. E dunque ogni scusa è buona.
Quella di stavolta sembrerebbe essere la difficoltà della più grande banca privata portoghese, il  Banco de Espirito Santo: un paio di giorni fa ha annunciato l'impossibilità della sua controllata in Lussemburgo di rimborsare una serie di sue obbligazioni bancarie, scatenando l'ovvio panico tra i risparmiatori che le avevano sottoscritte. Panico che poi ha cominciato a serpeggiare tra i mercazi azionari, spaventati non tanto dalla banca portoghese, quanto piuttosto dal sospetto che gli stress-test che partiranno tra poco potrebbero scoperchiare bollenti pentoloni. Il risultato è stato dunque un paio di punti di discesa dei mercati azionari ed un rialzo degli spreads dei paesi periferici contro il Bund tedesco, sceso ai minim storici: rendimento dell'1,20% lordo annuo sul titolo a 10 anni!. Spreads quindi saliti non per "colpa" dei titoli deboli ma per la forza del titolo teutonico.
In realtà, quella che potrebbe davvero innescare una correzione più profonda, è la percezione che le manovre decise dalla Bce il 5 Giugno scorso (ed io, senza falsa modestia, lo avevo scritto) siano state troppo deboli e troppo tardive.
La situazione economica complessiva dell'Eurozona è sempre la stessa, anzi a me pare peggiorare di giorno in giorno: bassa crescita, debito in aumento, e soprattutto fase DEFLATTIVA in pieno svolgimento.
Se tra qualche settimana passeremo dalla percezione alla realtà allora si che vedremo una correzione in piena regola, con i mercati probabilmente in flessione di un buon 10%.


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